A grainy color photo of the '60s, laughter among friends that run through the grass. And 'the image that evokes il primo brano del nuovo EP dei Mai Personal Mood per la Forears, dal titolo L’Heure Depart. Ad aprire il disco Bluette. Titolo cromatico per un album cromatico. Atmosfere e testi spensierati, con carillon e chitarre che si alternano in melodie assonanti e lineari.
In Corso Trieste l’atmosfera si fa più rarefatta e riflessiva, con intenti più eclettici ed intenzioni più serie, una tromba dissonante si fa strada tra riff di chitarre che cominciano ad avere coraggio.
In Barocco, l’estrosità e la fantasia proprie del movimento culturale da cui il brano prende nome, spiccano finalmente il volo, in un intermezzo strumentale da 3 minuti esatti, in cui synth e tremoli spingono il sistema limbico “oltre il confine stabilito”.
Contractact è un attimo di possessione Subsonica, da cui i Mai Personal Mood si esorcizzano in circa sei minuti, per giungere alla catarsi di Valigie Aperte: Atmosfere oniriche e testi sofferti degni di un fresco album cantautoriale da incoraggiare, chiudono in bellezza un curioso EP che merita di essere ascoltato, in un panorama musicale italiano sempre più saturo di scialbi talenti troppo incoraggiati.
Kaiser Soze
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